RUM PLANTATION - RUM
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RUM PLANTATION

RUM PLANTATION

Barbados entra nella storia del Rum caraibico già dalla metà del 1600 ed è proprio da questa isola che, nei primi anni ’90, inizia l’opera di Alexandre. Forte delle sue competenze come mastro distillatore in patria e intenzionato a investire nei migliori rum locali, sigla accordi commerciali con diversi produttori accomunati dall’essere depositari di una tradizione secolare fatta di attenta manualità e lunghe attese. Nasce la linea Plantation: rum artigianali realizzati in uno dei luoghi simbolo dello spirit più celebre dei tropici. I Caraibi diventano la seconda patria di Maison Ferrand che oltre a Cognac e Gin inizia a produrre Rum “capaci di emozionare”. Si moltiplicano le distillerie, da Barbados a Jamaica (con la partnership in National Rum of Jamaica e le acquisizioni di Clarendon Distillery e Long Pond Distillery), da Trinidad a Panama passando per la Guyana, senza dimenticare Paraguay e Isole Fiji.

La ciliegina sulla torta arriva nel 2017 quando Alexandre acquista, sempre a Barbados, la mitica West Indies Rum Distillery poco fuori Bridgetown. Distilleria storica costruita nel 1893 da George Stade – ingegnere tedesco specializzato nella fermentazione della canna da zucchero e nella distillazione – davanti a una spiaggia “cartolina” di sabbia bianca e mare turchese. Ogni rum viene prodotto seguendo ricette e peculiarità locali, affiancate da una cura maniacale nelle fermentazioni “speciali” con lieviti autoctoni, da ceppi vecchi di centinaia d’anni e sapienti operazioni di blending (anche per i vintage selection) affinché solo i migliori lotti possano affrontare, dopo il primo invecchiamento nei Caraibi in botti utilizzate per il Borboun, l’affinamento conclusivo in barriques da Cognac presso la Maison Ferrand.

Differenti le scelte per i legni utilizzati: dalle querce californiane di secondo passaggio, ai restiling con doghe di mango tostato, fino alla quercia del Tronçais nella foresta francese dell’Alvernia, madre delle botti transalpine da più di 5 secoli. Tre i Plantation Extreme Barbados Rum single vintage degustati (2007, 2000 e 1986) durante la serata speciale. Tutti ambasciatori della cultura esuberante del rum delle Barbados, da sempre caratterizzato da un cuore caraibico e una testa europea, francese in questo caso. Nei canoni la 2007, intrigante la 2000 con aromi “atipici” e un gusto che non punta sulla dolcezza ma su note eteree e smaltate, decisamente ricco di esteri sullo stile giamaicano. Personalmente ho apprezzato moltissimo la 1986: esplosiva al naso con un tripudio di passion fruit e albicocca disidratata, corposa nel sorso, molto raffinata ed elegante nel lungo finale.

I rum di Plantation sono degli autentici globetrotter, proprio come Alex; ognuno di loro conserva le origini di un territorio e il racconto di una comunità, perfettamente fusi con una tecnica di affinamento consolidata nel tempo.



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